contestazione della CTU richiede un’analisi accurata della relazione,

Nomina di un CTP, ricusazione e denuncia del Consulente Tecnico d’Ufficio: guida completa

Introduzione

La consulenza tecnica nel processo civile e penale ricopre un ruolo essenziale: quando il giudice necessita di competenze specialistiche per risolvere una controversia, nomina un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU). Le parti possono affiancare al CTU un Consulente Tecnico di Parte (CTP), meglio noto come perito di parte, per tutelare i propri interessi.

In questo articolo troverai una guida esaustiva sulla nomina di un CTP, sui motivi e la procedura per contestare o ricusare un CTU, nonché sulle modalità per denunciarne l’operato in caso di negligenza o dolo.

L’obiettivo è fornire informazioni affidabili a privati, avvocati e aziende affinché possano proteggere i propri diritti e ottenere perizie tecniche valide in sede giudiziaria per prevenire o curare situazioni complicate.

Ogni sezione include riferimenti normativi, consigli pratici e suggerimenti su come il nostro studio possa assisterti con oltre 300 perizie effettuate, un team di professionisti certificati e servizi qualificati a tutela del cliente.

I nostri servizi principali

  • Nomina di un CTP: assistenza nella scelta e nella formalizzazione della nomina del consulente tecnico di parte in ambito civile e penale.

  • Consulenze tecniche specialistiche: perizie in ingegneria forense, edilizia, infortunistica, assicurazioni e informatica, con relazioni valide in giudizio.

  • Redazione di istanze di ricusazione del CTU e supporto tecnico-legale per sostituire consulenti non imparziali o CTP non all’altezza.

  • Valutazione e contestazione di CTU: analisi tecnica delle perizie d’ufficio, redazione di osservazioni, memorie critiche e assistenza alle udienze, supporto per l’avvocato.

  • Denuncia del CTU per negligenza o dolo: consulenza legale e tecnica per intraprendere azioni civili e penali contro un consulente in caso di danni o comportamenti illeciti.

Nota: le parole principali di questo articolo (Nomina di un CTP, consulenza tecnica, perito di parte e Contestare una CTU) saranno spiegate accuratamente.

1. Cos’è e a cosa serve la consulenza tecnica

Nel procedimento civile, la consulenza tecnica è un mezzo di ausilio al giudice: l’esperto nominato svolge indagini e valutazioni tecniche al fine di chiarire questioni complesse che esulano dalle competenze giuridiche del magistrato.

L’articolo 61 del codice di procedura civile stabilisce che il giudice, quando la controversia dipende da cognizioni tecniche, si avvale di uno o più consulenti. Nel processo penale, articoli 359 e 360 c.p.p. disciplinano la perizia e gli accertamenti tecnici irripetibili.

La Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) è redatta da un professionista iscritto in appositi albi e assume la funzione di ausiliario del giudice: formula il giuramento di espletare l’incarico fedelmente e deposita una relazione tecnica.

Tale relazione non costituisce prova vincolante ma un elemento di valutazione; il giudice è libero di aderirvi o discostarsene motivandone le ragioni.

Ruolo del consulente tecnico d’ufficio (CTU)

  • Nomina e giuramento del CTU: il giudice sceglie il CTU tra professionisti iscritti all’albo; può nominare esperti esterni in casi particolari. L’incarico si formalizza con ordinanza che contiene i quesiti e fissa l’udienza per il giuramento.

  • Obblighi del CTU: il CTU assiste alle udienze, compie le indagini affidate e documenta le operazioni in verbali e relazioni. Deve rispondere ai quesiti senza eccedere, garantendo imparzialità e contraddittorio.

  • Quanto dura una CTU – Termini: l’ordinanza fissa i termini per depositare la bozza di relazione e per ricevere le osservazioni delle parti.

  • Valore della CTU: la relazione non ha valore di prova legale; il giudice può discostarsene se adeguatamente motivato.

  • Compensi: le parcelle del CTU sono liquidate dal giudice secondo tariffe professionali e anticipate dalle parti, salvo conguaglio in sentenza.

Differenze tra CTU e CTP

Spesso si fa confusione tra CTU e CTP. Le principali differenze riguardano:

Aspetto CTU (Consulente tecnico d’ufficio) CTP (Consulente tecnico di parte o perito di parte)
Nomina È scelto e nominato dal giudice È nominato dalla parte interessata tramite il suo avvocato che deposita la nomina del CTP in tribunale
Obblighi Deve essere iscritto in un albo dei CTU del Tribunale, presta giuramento e risponde al giudice Non è obbligatoria l’iscrizione ad albi; non giura; risponde alla solo parte che lo ha incaricato
Imparzialità Agisce come ausiliario imparziale e fedele Sostiene gli interessi della parte, può contestare le conclusioni del CTU
Compensi Liquidati dal giudice; anticipati dalle parti Fissati con la parte; a volte legato al compenso del CTU. Costi recuperabili in caso di vittoria su istanza dell’avvocato.
Rapporto giuridico Rapporto pubblico di ausilio al giudice Rapporto privato d’opera intellettuale fra CTP e cliente, prestzione di mezzi non di risultato.

La possibilità di nominare un CTP è prevista dall’articolo 201 c.p.c. Il giudice assegna alle parti un termine per depositare la dichiarazione di nomina.

La nomina non è obbligatoria, ma rappresenta una tutela fondamentale: il CTP può partecipare alle operazioni peritali, formulare osservazioni e fornire un proprio elaborato per controbattere la relazione del CTU.

Collaborazione fra ingegnere e avvocato per nominare il CTP

Collaborazione fra ingegnere e avvocato. E’ fondamentale nominare il CTP per una sinsrgia difensiva tecnico-legale

2. Nomina di un CTP: come procedere e perché è importante

Procedura di nomina

  1. Valutazione della necessità – Prima di procedere alla nomina, con l’assistenza del proprio avvocato si valuta se la controversia richiede competenze tecniche tali da rendere utile la consulenza di parte. Questioni su infiltrazioni, vizi edilizi, sinistri, infortuni o calcoli complessi giustificano quasi sempre la nomina.

  2. Ricerca del professionista – È consigliabile scegliere un professionista non solo con competenza specifica nel settore oggetto del giudizio (ingegnere, architetto, medico legale, informatico forense). Non è necessario che sia iscritto in un albo, ma l’esperienza e le certificazioni aumentano la credibilità. è fondamantalke che abbia comprovata esperianza nel settore forense, non sempre un bravo professionista è anche un bravo CTP.

  3. Dichiarazione di nomina – La nomina avviene tramite una dichiarazione sottoscritta dall’avvocato e depositata in cancelleria entro il termine assegnato dal giudice. La dichiarazione deve indicare nome, recapito e specializzazione del perito di parte.

  4. Comunicazioni – Dopo il deposito, la cancelleria avvisa il CTU e il CTP delle date delle operazioni peritali. Il CTP potrà partecipare alle operazioni, effettuare rilievi e presentare osservazioni.

  5. Accordi economici – L’onorario del CTP viene concordato tra consulente e cliente. In genere si applicano tariffe orarie, compensi fissi o percentuali sul valore della causa o si parametrizza al compenso del CTU. Il cliente anticipa le spese; in caso di vittoria può richiedere il rimborso attraverso l’avvocato.

Perché nominare un CTP

  • Controllo del CTU – Il CTP vigila sul lavoro del CTU, segnala errori, formulazioni incomplete o domande non pertinenti e propone quesiti integrativi.

  • Tutela degli interessi – Essendo scelto dalla parte, il consulente tecnico interpreta i fatti a favore del proprio cliente, elaborando una relazione dettagliata e compiendo indagini autonome quando necessario.

  • Prevenzione di conflitti – La presenza del CTP fin dalle prime operazioni riduce il rischio che la relazione del CTU diventi inattaccabile; consente di evidenziare tempestivamente vizi procedurali o di merito.

  • Supporto all’avvocato – Il perito di parte traduce questioni tecniche in linguaggio giuridico, facilitando l’elaborazione di memorie, istanze e strategie processuali.

  • Recupero spese – Le spese del CTP possono essere recuperate se il giudizio si conclude favorevolmente; il giudice può disporre che la parte soccombente le rimborsi.

Ambiti di applicazione del CTP

Il CTP può essere nominato in numerosi settori. Alcuni esempi:

  • Ingegneria civile ed edilizia: perizie su vizi costruttivi, difetti strutturali, infiltrazioni, difformità progettuali.

  • Infortunistica stradale: ricostruzione dinamica degli incidenti, stima dei danni e responsabilità.

  • Assicurazioni: stima di danni da incendio, allagamenti, calamità; accertamenti su polizze.

  • Informatica forense: analisi di dispositivi digitali, copia forense di email, smartphone e computer.

  • Perizie medico‑legali: valutazione di lesioni, responsabilità medica, infortuni sul lavoro.

  • Psicologia forense: valutazioni sulle capacità genitoriali, idoneità psichica, affidamento di minori.

L’ampiezza degli ambiti dimostra come la consulenza tecnica di parte sia uno strumento versatile per difendere i propri diritti in contenziosi civili, penali e amministrativi.

3. Contestare una CTU: modalità e tempi

Se ritieni che la relazione del CTU sia errata, incompleta o viziata, è possibile contestare la CTU. La legge distingue tra vizi procedurali (nullità) e critiche di merito.
Le contestazioni devono essere puntuali e tempestive; non è sufficiente lamentare genericamente l’inadeguatezza della perizia. Ecco le principali fasi:

Opposizione preliminare

All’udienza di conferimento dell’incarico al CTU, le parti possono opporsi alla nomina proponendo quesiti diversi o rifiutare il consulente per incompatibilità (vedi sezione successiva sulla ricusazione). È consigliabile chiedere la trattazione orale per discutere i quesiti, anziché delegare tutto alla procedura scritta.
Nel ricorso di opposizione occorre indicare chiaramente i quesiti da aggiungere, modificare o escludere.

Contestazioni durante le operazioni peritali

Durante le operazioni, il CTP deve verbalizzare ogni contestazione e sollecitare il CTU a rispondere. Le nullità procedurali (es. mancata convocazione, negato contraddittorio) vanno eccepite nella prima difesa utile, altrimenti sono precluse.

Il perito di parte redige osservazioni scritte, indicando gli errori tecnici commessi dal CTU (calcoli errati, dati incompleti, ignoranza di norme tecniche).

Contestazioni dopo il deposito della bozza

Il CTU deposita una bozza della relazione e fissa un termine (di norma 15–30 giorni) per ricevere le osservazioni.

Le parti, tramite i propri consulenti, devono depositare le note critiche entro il termine. È fondamentale presentare osservazioni circostanziate, senza introdurre nuovi fatti o prove, ma indicando le divergenze tecnico‑scientifiche.

Il CTU esamina le osservazioni e deposita la relazione definitiva, nella quale deve dar conto delle critiche mosse e delle motivazioni per cui le condivide o le respinge.

Contestazioni in sede di conclusioni e in appello

La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha chiarito che le contestazioni alle valutazioni del CTU sono argomentazioni difensive e non eccezioni in senso stretto; pertanto possono essere formulate anche nella comparsa conclusionale o in appello, purché non riguardino vizi procedurali.

In appello è possibile criticare la CTU per la prima volta, ma soltanto su aspetti di merito e senza introdurre nuovi fatti o prove.

La parte dovrà dimostrare che le osservazioni avrebbero potuto modificare l’esito del giudizio.

Contenuti di una contestazione efficace

Per essere efficace, la contestazione deve:

  • Individuare errori concreti: indicare con precisione quali dati, calcoli o metodologie della CTU sono errati.

  • Motivare con logiche tecniche: fornire alternative basate su norme tecniche, linee guida o letteratura scientifica.

  • Evidenziare l’impatto sul giudizio: spiegare perché l’errore del CTU incide sugli esiti del processo (quantificazione del danno, attribuzione di responsabilità, ecc.).

  • Presentare documentazione: allegare tabelle, fotografie, planimetrie, normative, certificati di taratura, ecc.

  • Essere tempestiva: rispettare i termini stabiliti; le nullità procedurali vanno eccepite immediatamente.

contestazione della CTU richiede un’analisi accurata della relazione,

La contestazione della CTU richiede un’analisi accurata della relazione, evidenziando errori tecnici e presentando osservazioni puntuali. Il cliente, con il proprio legale e CTP, annotano criticità su un elaborato peritale di CTU.

4. Ricusazione del CTU: quando e come sostituirlo

La ricusazione è la procedura attraverso cui una parte chiede la sostituzione del CTU per incompatibilità o mancanza di imparzialità.
L’articolo 192 c.p.c. regola l’astensione e la ricusazione dei consulenti: il CTU deve comunicare per iscritto al giudice eventuali ragioni di astensione, mentre le parti devono proporre l’istanza di ricusazione almeno tre giorni prima dell’udienza.

Cause di ricusazione

Le principali cause di ricusazione sono:

  1. Parentela o legami con le parti – La legge vieta che il CTU abbia rapporti di parentela, affinità o convivenza con una delle parti o con i loro avvocati.

  2. Interesse personale – Non può svolgere la perizia chi abbia un interesse economico, morale o professionale nella causa.

  3. Rapporti di collaborazione – Incompatibilità per rapporti professionali o assunzioni con una delle parti o con società collegate.

  4. Pregiudizio o inimicizia manifesta – Il CTU manifestamente ostile o prevenuto non è idoneo.

  5. Precedente coinvolgimento – Aver svolto consulenze in fasi precedenti della stessa causa o in procedure connesse può pregiudicare l’imparzialità.

  6. Mancanza di competenza – Se il CTU non possiede le competenze tecniche richieste o non è iscritto all’albo, può essere ricusato.

Procedura di ricusazione

  1. Raccolta delle prove – Prima di presentare l’istanza, occorre raccogliere documenti che dimostrino il legame o l’interesse del CTU: curriculum, atti societari, dichiarazioni, incarichi precedenti.

  2. Istanza motivata – L’istanza di ricusazione va depositata in cancelleria almeno tre giorni prima dell’udienza o entro il termine fissato dal giudice. Deve indicare le cause specifiche e allegare le prove.

  3. Decisione del giudice – Il giudice decide con ordinanza non impugnabile; se accoglie l’istanza, nomina un nuovo CTU.

  4. Compenso – Anche in caso di ricusazione, il CTU ha diritto a un compenso per l’attività svolta fino a quel momento.

Astensione volontaria del CTU

Il CTU può chiedere l’astensione quando vi sono cause di incompatibilità o impedimenti. Il professionista non iscritto all’albo può liberamente rinunciare all’incarico senza addurre motivazioni; l’iscritto deve invece dimostrare l’esistenza di giusti motivi.

5. Denuncia del CTU: responsabilità civile e penale

In casi estremi, il comportamento del CTU può integrare responsabilità civile o addirittura penale. Chi ritiene di aver subito un danno a causa di una consulenza tecnica errata o dolosa può agire contro il consulente.

Responsabilità civile

Il CTU risponde civilmente per i danni causati alle parti quando la sua perizia è frutto di negligenza, imperizia o violazione di norme. È possibile proporre una richiesta risarcitoria nei suoi confronti dimostrando il nesso causale tra l’errore e il danno subit.
Esempi tipici sono ritardi ingiustificati nella consegna della relazione, errori macroscopici di calcolo, assenza di contraddittorio o mancata considerazione di documenti decisivi.


Il risarcimento può comprendere i costi sostenuti per la consulenza, i danni economici conseguenti e i danni non patrimoniali.

Responsabilità penale

Se l’operato del CTU integra il reato di falso ideologico (art. 479 c.p.) o falso in perizia, la parte lesa può sporgere querela presso la Procura della Repubblica.

È necessario dimostrare che il consulente abbia consapevolmente dichiarato il falso o omesso dati rilevanti per favorire una parte.

La Cassazione ha riconosciuto che l’accertamento penale della falsità della consulenza tecnica d’ufficio può giustificare la revoca della perizia e l’esclusione del CTU.

Oltre alle sanzioni penali, il CTU può subire sospensioni dall’albo e la revoca dell’incarico.

Procedura di denuncia

  1. Raccolta di elementi probatori: prima di denunciare, è opportuno affidarsi a un CTP o a un perito esperto per verificare se la perizia del CTU presenta errori gravi o falsità.

  2. Consulenza legale: rivolgersi a un avvocato per valutare la sussistenza dei presupposti di responsabilità e predisporre l’atto di citazione o la querela.

  3. Presentazione della denuncia: depositare la querela presso la Procura competente allegando la documentazione, la CTU, le osservazioni del CTP e la perizia di parte che evidenzia l’errore o la falsità.

  4. Azioni risarcitorie: parallelamente o successivamente alla denuncia penale è possibile promuovere un’azione civile per ottenere il risarcimento dei danni.

  5. Possibili esiti: in caso di condanna, il CTU può essere radiato dall’albo, sanzionato economicamente e rispondere dei danni cagionati.

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Figura 3 – Un martelletto del giudice che colpisce la bilancia della giustizia con un punto esclamativo rosso rappresenta visivamente l’urgenza di ricusare o denunciare un CTU in caso di conflitti d’interesse o negligenza.

6. Consulenza tecnica preventiva e accertamenti tecnici irripetibili

Oltre alla CTU durante il processo, il codice prevede strumenti preventivi che possono essere determinanti per tutelare diritti e provare fatti:

Accertamento tecnico preventivo (ATP)

Ai sensi dell’articolo 696 c.p.c., prima di instaurare una causa o in corso di causa, una parte può richiedere al tribunale la nomina di un CTU per un accertamento tecnico preventivo. Lo scopo è eseguire rilievi urgenti (ad esempio, verificare l’aggravarsi di un vizio edilizio o la dinamica di un sinistro) o tentare una conciliazione tra le parti.
Durante l’ATP è possibile nominare un CTP: l’ordinanza del giudice fissa il termine per la dichiarazione di nomina. Il perito di parte partecipa alle operazioni, effettua rilievi, formula osservazioni e può favorire una risoluzione bonaria.

Accertamenti tecnici irripetibili (art. 360 c.p.p.)

Nel processo penale, la Procura o il giudice possono disporre accertamenti su reperti la cui analisi distrugge o altera il campione (DNA, dispositivi digitali, sostanze).

In tali casi, la legge consente alle parti di nominare un CTP per assistere alle operazioni e garantire il contraddittorio.


È fondamentale formalizzare tempestivamente la nomina del CTP presso la cancelleria, altrimenti il consulente non potrà partecipare.

7. Altri casi di ricusazione, contestazione e denuncia: esempi pratici

Per chiarire l’applicazione delle norme, ecco alcuni scenari frequenti in cui la nomina di un perito di parte e la contestazione di una CTU risultano determinanti:

  1. Perizia edilizia – Un condomino lamenta infiltrazioni dovute a difetti costruttivi. Il CTU nominato dal giudice propone un intervento costoso a carico di tutti. Il CTP ingegnere del condomino elabora una relazione alternativa individuando una causa diversa; grazie alle sue osservazioni il giudice dispone ulteriori accertamenti e riduce l’onere economico per l’assistito.

  2. Infortunistica stradale – In un sinistro con controverse dinamiche, il CTU ritiene responsabile il nostro cliente basandosi su rilievi incompleti. Il CTP ingegnere forense realizza una simulazione della collisione evidenziando errori nelle misurazioni; la CTU viene contestata e in appello il giudice accoglie le argomentazioni, riconoscendo la corresponsabilità dell’altra parte.

  3. Perizia informatica – In un processo penale per frode informatica, la Procura analizza il contenuto di un computer sequestrato. La difesa nomina un CTP informatico che dimostra che le evidenze sono state alterate da malware. L’azione porta alla ricusazione del perito del PM e all’annullamento degli accertamenti.

  4. Responsabilità medica – Un paziente denuncia un medico per malpractice. Il CTU afferma l’assenza di errore. Il CTP medico-legale, analizzando cartelle cliniche e linee guida, individua incongruenze e spiega che il CTU ha ignorato procedure obbligatorie. La contestazione porta alla nomina di un nuovo CTU specialista.

  5. Perizia patrimoniale – In una divisione ereditaria, un CTU stima il valore di un immobile sottostimandolo. Il CTP esperto di valutazioni immobiliari produce una stima basata su comparabili di mercato e normative urbanistiche; il giudice rettifica la stima a favore del cliente.

Questi esempi dimostrano che la consulenza tecnica di parte è uno strumento indispensabile per tutelare diritti ed evitare che errori peritali compromettano l’esito del processo.

8. Perché affidarsi al nostro studio: competenze e servizi

Lo studio Consulenza Tecnica di Parte offre un approccio integrato che combina competenze tecniche e legali per garantire perizie affidabili e strategie processuali efficaci.

I nostri punti di forza

  • Oltre 300 perizie effettuate: esperienza pluriennale in ingegneria forense, edilizia, assicurazioni, infortunistica, informatica forense e medicina legale.

  • Team certificato: ingegneri, architetti, informatici, medici legali e psicologi abilitati e iscritti ai rispettivi albi professionali.

  • Consulenze valide in sede giudiziaria: i nostri elaborati rispettano gli standard richiesti dai tribunali e includono riferimenti normativi, tabelle tecniche e analisi dettagliate.

  • Supporto legale: avvocati partner specializzati in diritto civile, penale e amministrativo per un’assistenza completa.

  • Rete nazionale: professionisti disponibili in tutta Italia per sopralluoghi, rilievi e operazioni peritali tempestive.

Servizi offerti

  1. Nomina CTP e gestione pratiche – Preparazione della dichiarazione di nomina, definizione del compenso e assistenza durante tutta la perizia.

  2. Consulenza tecnica nei settori edilizia, infortunistica, informatica forense, assicurazioni, medicina legale, psicologia forense e perizie immobiliari.

  3. Contestazione di CTU – Analisi tecnica di perizie d’ufficio, redazione di osservazioni, memorie critiche e strategie processuali.

  4. Ricusazione CTU – Valutazione delle incompatibilità, redazione dell’istanza di ricusazione e assistenza nelle udienze per la sostituzione del consulente.

  5. Denuncia del CTU – Supporto nella raccolta di prove, redazione della querela e azioni risarcitorie per errori, falsi ideologici o comportamenti dolosi.

  6. Perizia extragiudiziale – In mancanza di CTU, elaboriamo perizie di parte da allegare all’atto introduttivo della causa o per la fase stragiudiziale.

  7. Formazione – Corsi e seminari per professionisti che desiderano diventare CTU o CTP, con aggiornamenti sulla riforma del processo civile e penale.

Se stai affrontando una controversia che richiede competenze tecniche o desideri contestare una perizia, contattaci ora per una consulenza gratuita. Il nostro team analizzerà il tuo caso e ti aiuterà a scegliere la migliore strategia per tutelare i tuoi diritti. Puoi scriverci attraverso il form sul sito o chiamarci per fissare un appuntamento senza impegno.

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Abbiamo visto che è possibile contestare una relazione tecnica presentando osservazioni motivate, e, nei casi di mancata imparzialità o incompetenza, promuovere la ricusazione del CTU.

Se sussistono condotte gravi come false dichiarazioni o negligenze, la denuncia del CTU ti permette di ottenere il risarcimento dei danni subiti e di ristabilire la giustizia.

Ricorda che ogni fase del procedimento richiede attenzione ai termini processuali e alle formalità: dalla presentazione della dichiarazione di nomina del CTP, al deposito delle memorie critiche, fino all’istanza di ricusazione.

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