VALORE DELLA CONSULENZA DI PARTE

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IL VALORE DELLA CONSULENZA DI PARTE

Il valore della consulenza di parte ovvero il valore della perizia di parte non può essere sottovalutata dal Giudice.

Per la Cassazione il giudice deve prendere posizione sulle specifiche critiche mosse dalla perizia di parte alla CTU.

Dopo l’invio della perizia in bozza del CTU le parti attraverso i propri consulenti tecnici di parte hanno la facoltà di muovere osservazioni e critiche alla CTU che ha facoltà di presentare sintetica replica alle stesse osservazioni dei CTP.

Per la Cassazione tuttavia, incorre in un vizio di motivazione la sentenza che si sia limitata a richiamare le conclusioni del consulente tecnico d’ufficio (che pur abbia replicato alle osservazioni dei CTP), senza prendere posizione sulle specifiche critiche mosse dalla perizia di parte alla suddetta consulenza d’ufficio.

ATTENZIONE A COME SI USA LA PERIZIA DI PARTE

Valore della consulenza tecnica di parte: La perizia di parte può essere allegata nel processo dalla parte attrice anche in occasione dell’introduzione del giudizio, a sostegno della domanda formulata al Giudice.

In linea generale, la perizia di parte non ha valore di prova, ma può costituire un importante indizio al pari di ogni altro documento presentato a supporto delle proprie tesi difensive.

Al giudice spetta dunque ogni valutazione discrezionale in merito alla perizia di parte (Cass nn. 33503/2018; 9551/2009; 4437/1997, richiamate da Corte d’Appello Venezia, sentenza 23 ottobre 2019).

Questo in considerazione del fatto che la consulenza di parte si configura come «mera allegazione difensiva a contenuto tecnico, priva di autonomo valore probatorio, posto che il contenuto tecnico del documento non vale ad alterarne la natura, che resta quella di atto difensivo», e come tale va valutata in via preliminare dal Giudice.

Se la perizia di parte è prodotta dall’attore in occasione dell’introduzione del giudizio, la perizia di parte non può essere oggetto di consulenza tecnica d’ufficio (Cass. n. 16552/2015; Cass. S.U., n. 13902/2013, richiamate da Tribunale Roma, sentenza 13 febbraio 2019), la cui richiesta in tal caso avrebbe una finalità meramente esplorativa (Tribunale Roma, sentenza 13 febbraio 2019). Vedi differenza tra CTU esplorativa, CTU percipiente e CTU deducente.

In altre parole non si può chiedere semplicemente di accertare se la perizia di parte sia veritiera, ma dalla perizia di parte si possono trarre validi elementi per formulare, attraverso il Giudice, al CTU il giusto quesito.

La consulenza tecnica d’ufficio «non è utilizzabile al fine di esonerare la parte dal fornire la prova di quanto assume e la sua eventuale richiesta va negata qualora la parte tenda, con essa, a supplire alla deficienza delle proprie allegazioni o offerte di prova, ovvero a compiere un’indagine esplorativa alla ricerca di elementi, fatti o circostanze non provati» (Cass. 3130/2011; 3191/2006, richiamate da Tribunale Bari sentenza 24 febbraio 2016).

IL VALORE DELLE OSSERVAZIONI DEL CTP ALLA CTU

Quanto vale la consulenza tecnica di parte lo ha chiarito la Corte di Cassazione, quinta sezione civile, nell’ordinanza n. 25526/2018 (qui sotto allegata). La Corte di Cassazione pronunciandosi nella vicenda tra due società (una venditrice e l’altra acquirente di un immobile) che avevano impugnato l’avviso con cui, sulla base di una perizia tecnica di parte, l’Agenzia delle Entrate aveva rettificato, elevandoli, i valori dichiarati nel trasferimento di compravendita dell’immobiliare

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Il valore della consulenza di parte secondo i Giudici della Corte di Cassazione

Una delle società ricorrendo in Cassazione, lamentava, tra l’altro, che il giudice di secondo grado nella sua decisione non avesse tenuto in alcuna considerazione i rilievi e le osservazioni contenuti nella perizia di parte e proposte al CTU dal Consulente di Parte che, concernendo elementi non adeguatamente valutati dal CTU nominato in primo grado, avrebbero dovuto/potuto condurre ad una decisione differente.

LA GIURISPRUDENZA SUL VALORE DELLE OSSERVAZIONI ALLA CTU

La critica alla sentenza è stata in sostanza che il giudice deve sempre motivare la sua decisione anche in riferimento alle critiche di parte mosse alla CTU e se non lo fa, per la Cassazione la doglianza della parte merita accoglimento.

La giurisprudenza, infatti, ha affermato che “allorché ad una consulenza tecnica d’ufficio siano mosse critiche puntuali e dettagliate da un consulente di parte, il giudice che intenda disattenderle ha l’obbligo di indicare nella motivazione della sentenza le ragioni di tale scelta, senza che possa limitarsi a richiamare acriticamente le conclusioni del proprio consulente (CTU), ove questi a sua volta non si sia fatto carico di esaminare e confutare i rilievi di parte”, incorrendo, in tal caso, nel vizio di motivazione deducibile ai sensi dell’art. 360, n. 5, c.p.c. (Cass., n. 23637/2016).

Da questo si può nuovamente dedurre l’importanza del lavoro svolto dal Consulente Tecnico di Parte nel momento in cui ha mosso le osservazioni alla CTU e la bravura dell’Avvocato Civilista che ha colto l’opportunità di rimarcare la carenza di motivazione nella sentenza.

Da ciò si evince, che il giudice, pur potendo limitarsi a fare proprie la conclusioni del Ctu, è tenuto in ogni caso a motivare le sue decisioni in ordine alle specifiche critiche del CTP della parte alla perizia del CTU, a meno che lo stesso Ctu non abbia preso posizione al riguardo delle osservazioni mosse (Cass., n. 1815/2015).

vedi anche: Cassazione: il giudice può “preferire” la perizia di parte alla perizia del CTU

Cass., V civ., ord. n. 25526/2018

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